giovedì 13 dicembre 2012

Quando i Beatles scelsero di non fare più concerti dal vivo.


Bene, bene, bene !!!

Finalmente i miei amici beatlesiani hanno deciso di iniziare a collaborare, per inserire sempre più contenuti in questo blog per noi irriducibili e nostalgici fans dei 4 favolosi ragazzi di Liverpool...

Oggi è il turno (e il debutto) di William Vetri, alter ego di John Lennon nella miglior Tribute Band dei Beatles in Italia, gli Shout !!!

"Quando i Beatles scelsero di non fare più concerti dal vivo."


Il 1966 rappresenta per i Beatles una fase di passaggio con scelte coraggiose da cui non torneranno mai più indietro. Il 1965 era stato un anno prolifico pieno di concerti e soddisfazioni come l’onoreficenza consegnata dalla Regina in persona il 26 ottobre. Help e Rubber Soul avevano uno stacco solo di 4 mesi, ma quest’ultimo aveva delle sonorità completamente nuove, mature ed evolute. Il 1966 porterà poi a Revolver, una sorta di continuazione dell’album precedente, così come dichiarato successivamente da George Martin nell’anthology, ma facilmente desumibile ascoltando i due album. I 4 ragazzi si erano spinti oltre quello che in quegli anni era già stato fatto, ed erano consapevoli dei limiti che rendevano demotivanti i live. Mentre i quattro erano sul palco cercando di dare il meglio erano completamente sovrastati da urla di ragazzine isteriche, e non solo il pubblico non sentiva un gran che ma anche i quattro musicisti non sentivano nulla sul palco. Era praticamente impossibile riprodurre i dischi dal vivo con i mezzi a disposizione, la Vox dovette costruire dei potenti amplificatori da 100 watt per “l’ultimo” tour. Inoltre non esistevano ancora i monitor che oggi aiutano i musicisti a sentire meglio gli strumenti e le voci sul palco, tutte motivazioni che porteranno all’ultima data dal vivo del 29 agosto del 1966. Chi avrebbe scelto in quegli anni di non fare più concerti per dedicarsi agli album in studio? Chi potrebbe andare contro i propri interessi? La risposta è nessuno tranne i Beatles. Ecco perché fu una scelta coraggiosa. Ma se i Beatles non avessero abbandonato i concerti live e la partecipazione ai programmi televisivi, che li assorbivano tantissimo dal momento creativo, non avrebbero potuto creare (probabilmente) album del calibro di Sgt. Peppers e Abbey Road.

William Vetri

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